The New Pope: Sorrentino parla della nuova stagione
Ecco cosa ha raccontato in esclusiva a Variety il regista Paolo Sorrentino.
Variety ha parlato in esclusiva con Paolo Sorrentino della sua nuova serie, The New Pope
The New Pope ha debuttato con il teaser trailer pochi minuti fa e adesso possiamo mostrarvi alcuni stralci dell’intervista rilasciata in esclusiva al newsmedia Variety dal regista premio Oscar Paolo Sorrentino, al timone del progetto. Se volete leggere l’intervista completa potete andare sul link fonte, che trovate cliccando QUI. Ecco quindi alcune delle domande che sono state poste al cineasta:
Cos’altro caratterizza la narrazione in The New Pope?
Mentre la prima stagione aveva una dimensione spirituale – e dovevamo anche presentare i personaggi – questa volta siamo stati in grado di concentrarci maggiormente su trame ed eventi. Quindi ci sono più riferimenti agli eventi attuali; vi è un flusso costante di riferimenti agli eventi attuali, in particolare a potenziali forme di fanatismo ideologico che possono avere ripercussioni negative sulla Chiesa.
Com’è lavorare con John Malkovich?
È venuto a trovarmi nella mia casa di campagna e, dopo aver trascorso un po ‘di tempo insieme, ho iniziato a modellare il personaggio di questo Papa in base alle mie intuizioni su Malkovich. È perfetto per questa parte perché è misterioso come il Vaticano, ma ha questa innata eleganza che ho immediatamente cercato di catturare.
E lavorare con Malkovich e Jude Law insieme com’è stato? Deve essere stato divertente.
La cosa divertente è che John è americano, ma interpreta un Papa britannico, mentre Jude è un britannico e interpreta un Papa americano. Per quanto riguarda l’interazione tra loro, sembra che si siano davvero divertiti molto a passare del tempo insieme. E si sono divertiti molto a recitare insieme, come spesso accade tra attori di alto livello.
C’è anche la spiaggia del Lido di Venezia in un episodio. È in qualche modo una sorta di omaggio al festival?
È vero che c’è una scena sulla spiaggia di Venezia, ma non la definirei un omaggio. Sono stato al Festival del cinema di Venezia molte volte e l’unica spiaggia che conoscevo era quella di fronte all’Hotel Excelsior. Quindi l’abbiamo girato lì … È una bellissima spiaggia che in inverno sembra abbandonata, il che era perfetto per me, dal momento che volevo un’atmosfera malinconica che non ha nulla a che fare con la gioiosa atmosfera del festival.