The Punisher: accenni al nickname Jigsaw; Bernthal parla del rinnovo
Ecco diverse notizie sulla recente uscita Netflix, la seconda stagione del serial sul Punitore della Marvel.
The Punisher è arrivato alla seconda stagione di messa in onda su Netflix e ora abbiamo qualche notizia da darvi. Allerta SPOILER
The Punisher suggerisce, in questa seconda stagione, il nome dell’alter ego di Billy Russo (Ben Barnes), la cui deturpazione per mano di Frank Castle (Jon Bernthal) – nei comics – si traduce nel suo soprannome “Jigsaw“. Il famoso nickname di Russo non viene mai adottato in The Punisher, né Russo si vede orrendamente sfigurato come la sua controparte a fumetti.
Nella serie una brutale battaglia con l’ex migliore amico e compagno di guerra Castle ha lasciato il personaggio sfregiato, sì, ma non come nelle pagine del cartaceo e questo – lo hanno spiegato tempo fa gli showrunner – accade perché sarebbe stato anacronistico presentare un volto sfregiato stile Frankenstein quando (al giorno d’oggi), la chirurgia estetica ha compiuto passi da gigante e non avrebbe certo lasciato alcuno nelle condizioni che abbiamo visto nei fumetti di tanti anni fa. Russo, in questa versione televisiva, viene affidato alla psicoterapeuta Krista Dumont (Floriana Lima), che rievoca il termine “jigsaw” (puzzle) come parte della terapia alla quale deve essere sottoposto Russo.
Il personaggio di Russo, costretto in un letto d’ospedale, dice: “Devo costruire il puzzle” (“Gotta build the jigsaw,”). E quando parla si rivolge all’agente della sicurezza nazionale Dinah Madani (Amber Rose Revah), che gli fa visite quasi quotidiane, nonostante lui le abbia sparato alla testa un anno prima. Il volto dell’ex bel ragazzo è ora completamente nascosto da una maschera decorata solo da segni grezzi, realizzata dallo stesso Russo.
“Abbiamo usato la metafora secondo la quale le ferite di Billy hanno trasformato i suoi ricordi e la sua identità in un puzzle”, spiega Dumont. “Sono qui per aiutarlo a risolverlo.”
Russo non si vede quasi mai senza la maschera in questa seconda stagione di The Punisher, almeno fino al momento in cui riesce a fuggire dalla clinica, mostrando in seguito il suo volto sfregiato – anche se non del tutto sfigurato – che porta le cicatrici del suo scontro quasi fatale con Castle, che ha spinto la faccia di Russo sopra un vetro rotto per vendicarsi di lui e del ruolo che ha avuto nel massacro della sua famiglia.
Per quanto invece riguarda la paura di una possibile cancellazione della serie da parte di Netflix, – cosa alquanto possibile, considerato che il gigante dello streaming ha deciso di tagliare già i ponti con la divisione televisiva della Casa delle Idee quando ha arbitrariamente (almeno così pare), interrotto le produzioni di Luke Cage, Iron Fist e Daredevil – Jon Bernthal ha detto di essere “in pace” e di non temere quindi l’eventualità negativa che il serial venga cancellato. L’attore in una recente intervista ha detto:
Conosco la realtà della situazione e sono in pace. Mi preoccupo solo delle cose che posso controllare, ma in questo business c’è così tanto che non possiamo controllare che qualunque cosa stia accadendo con questi spettacoli non dipende certo da me; queste decisioni vengono prese in stanze in cui non sono invitato e mi sta bene.