The Umbrella Academy: alcuni dettagli sul design dei personaggi
Il costume designer della serie Netflix The Umbrella Academy spiega il processo creativo che ha portato i supereroi sullo schermo.
La trasposizione dalla carta allo schermo dei supereroi di The Umbrella Academy
The Umbrella Academy è la serie di successo targata Netflix basata sui fumetti del cantante Gerard Way e Gabriel Bá, che ha portato sugli schermi un gruppo di supereroi diversi dal solito. Secondo il costume designer Christopher Hargadon, che si è occupato di aiutare la personalità dei personaggi ad emergere, “il loro carattere eccentrico e diverso” è ciò che gli ha permesso immediatamente di creare delle bozze. I protagonisti della serie, infatti, invadono prepotentemente lo schermo e catturano lo spettatore proprio per alcuni dettagli visivi che li rendono unici. A questi, si aggiungono anche i tratti particolari degli altri personaggi che vanno dai nemici a quelli che semplicemente incorniciano il resto delle vicende.
I sette fratelli adottati dall’eccentrico miliardario, cresciuti come una squadra speciale per combattere il crimine, non si riconoscono solo per gli straordinari e singolari poteri di ognuno ma anche per alcune caratteristiche estetiche che li differenziano del tutto l’uno dall’altro. Di questi, sicuramente, il Luther interpretato da Tom Hopper è quello più facilmente “riconoscibile” non solo per la sua eccezionale forza, che prescinde la trasformazione fisica, ma anche per la muscolosa parte superiore del corpo che richiama a quella di un grosso gorilla, risultato di un esperimento genetico che gli ha salvato la vita dopo una missione.
Come accennato, tuttavia, i tratti più affascinanti sono forse proprio quelli dei personaggi secondari, come la mamma androide Grace (Jordan Claire Robbin) e il suo stile eternamente vintage o il fedele scimpanzé parlante vestito di tutto punto come un professore universitario.
L’obiettivo di Hargadon durante la produzione era quello di poter riassumere e riportare sullo schermo le caratteristiche principali dei personaggi che avrebbero funzionato meglio per costruirne e rivelarne pienamente le personalità. Deadline ha chiesto al designer di rivelare di più sui suoi primi pensieri nel momento in cui è entrato in contatto con il mondo di The Umbrella Academy.
“Non appena ho sentito il nome, mi sono entusiasmato. Non so perché, ma mi piaceva come suonava”, ha spiegato. “Per me è trascorso ormai molto dal periodo delle graphic novel, ma quando ho iniziato ad esplorarlo ho pensato che fosse geniale. La storia era oscura e stramba, contorta e divertente, le illustrazioni erano superbe. Si trattava di un incontro bellissimo tra menti creative.”
The Umbrella Academy: recensione della serie tv Netflix
Continuando, il designer spiega che inizialmente l’idea, parlandone con i creatori, era quella di seguire le sensazioni dei fumetti ma che non lo avrebbero fatto letteralmente. Dopotutto, molte delle idee stravaganti di Gerard Way erano quasi impossibili da portare in scena. L’obiettivo, però, restava trasferire sullo schermo le vibrazione e le sensazioni che i personaggi trasmettevano sulla carta. Alla fine ci sono riusciti ma, sottolinea sempre Hargadon, è stato davvero il risultato di un processo evolutivo a cui gli attori – tra cui Ellen Page e Mary J. Blige – hanno contribuito con tutto se stessi per dare vita alla storia che ha lasciato tutti a bocca aperti spingendo Netflix a rinnovare subito tutto per una seconda stagione.