Wanna Marchi e Stefania Nobile sulla serie Netflix: “Non ci pentiamo di nulla”
Dopo l'uscita della docuserie su Netflix, Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile parlano del loro futuro in Albania.
Tra le top 10 di Netflix troviamo Wanna la docuserie di Alessandro Garramone in streaming dal 21 settembre 2022. Prodotta da Gabiele Immirzi per Freamantle Italia, si tratta di quattro episodi che racconta l’ascesa e il declino di Wanna Marchi, la regina delle televendite condannata per truffe a danni di milioni di persone.
Se potessero tornare indietro, cosa farebbero la regina delle televendite Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile?
“Vedi, io ho 79 anni. L’unica cosa che so fare qual è? Vendere. Cosa? Ditemi voi… Datemi qualcosa da vendere, io vendo. Non c’è mica problema” Sono le parole di Wanna Marchi in apertura al documentario. Le viene data una penna e lei non perde tempo a mettersi all’opera per mostrare le sue capacità: “Allora, questo è un cofanetto molto bello. Allora, voi direte: ‘Ma cosa mi vendi? Mi vendi una penna o mi vendi una magia?’ Io ti vendo una penna perché nella penna, tu puoi trovare la magia di far fare a chi vede la tua firma con questa penna tutto quello che vuoi tu”. Sguardo in camera che cattura l’attenzione, mani che si muovono intorno all’oggetto prezioso e sbalzi di voce per creare pathos ed entusiasmo.
Da sempre, al fianco di Wanna c’è Stefania Nobile, la seconda figlia avuta con l’ex marito Raimondo Nobile. Durante l’intervista, le vediamo sedute una vicina all’altra mentre ripercorrono i punti più salienti della loro storia e fiere raccontano le tappe che hanno portato prima alla costruzione del loro impero e poi alla sua distruzione. Il rischio di passare da regine delle televendite a regine delle truffe è dietro l’angolo, ma a Wanda e Stefania non è mai importato. La figlia Stefania ha dichiarato al Corriere di Bologna di non pentirsi di nulla e anzi, sono contente di questa recente produzione Netflix che “dà la possibilità al mondo di conoscere una parte della nostra storia”.
A seguito della condanna a 9 anni di carcere, Stefania e la madre sono più unite di prima: “Nonostante una pena così severa, siamo uscite sane da questa esperienza e abbiamo ripreso in mano la nostra vita, ricominciando a lavorare”. Infatti, le due donne lavorano in Albania (e presto vi si trasferiranno definitivamente) dove Wanna si dedica alla cucina con passione grazie al diploma ottenuto in carcere e Stefania si occupa di ristrutturazione di locali notturni. Vi chiedete cosa farebbero se potessero tornare indietro? La risposta della figlia non lascia alcun dubbio: “Non ci pentiamo di nulla, nel nostro futuro c’è l’Albania”.
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