You Don’t Know Me: la storia vera di Nicole Smith, la modella morta d’overdose nel 2007 al centro della docuserie Netflix
Tra scandali, eccessi e tristi verità, la vita di Nicole Smith che ha ispirato la serie You Don't Know Me di Netflix.
Negli anni Novanta visse, giovanissima, il suo periodo di massimo splendore professionale. Nominata “coniglietta dell’anno” dalla rivista Playboy, la parabola di Anna Nicole Smith è stata velocissima, sia nella ascesa sia nella caduta. Fino al tragico epilogo, avvenuto per overdose di almeno nove farmaci diversi nel 2007, all’età di appena 39 anni. Sul suo conto i giornali dell’epoca scrissero e dissero tanto, con tante questioni rimaste in sospeso, che hanno contribuito l’aura di mistero intorno alla donna. Adesso Netflix pubblica la docuserie You Don’t Know Me, a lei dedicato. Interpellata dalla rivista People, la regista Ursula Macfarlane ha sottolineato come Vickie Lynn Hogan (il nome all’anagrafe) ha cercato di essere chi gli altri volessero che fosse.
You Don’t Know Me: la storia di Nicole Smith, la “coniglietta dell’anno” morta a soli 39 anni
La sua vita nacque sotto una cattiva stella: abusata da bambina, già a 18 anni dovette fuggire dal primo marito violento, insieme al figlio di tre mesi. Quindi, nel 1994 convolò di nuovo all’altare, stavolta con il miliardario James Howard Marshall, petroliere 89enne, conosciuto mentre si manteneva da spogliarellista. A distanza di appena un anno rimase vedova e ricevette in dote l’intera eredità del consorte: oltre 6 miliardi di dollari.
Il figlio del tycoon la portò in tribunale, in un contenzioso risoltosi successivamente alla scomparsa della donna, nel 2011. La sofferenza provata fu forte negli ultimi anni, segnati da continue sregolatezze, depressione e un abuso della chirurgia estetica, che l’avevano condotta a sviluppare una pesante dipendenza dagli antidolorifici. La prematura perdita del figlio Daniel a 20 anni per sospetta overdose creò una ferita insanabile per la protagonista di You Don’t Know Me.
A seguito del decesso, Melissa “Missy” Byrum, che l’aveva conosciuta mentre entrambe facevano le spogliarelliste, sconfessò le dichiarazioni choc concesse alla stampa. La storia dell’abuso da minore sarebbe stata in realtà di Byrum, sfruttata solo per tornaconto economico. Le due avrebbero intrattenuto una relazione segreta, culminata nel matrimonio, e Anna Nicole avrebbe addirittura voluto da lei un bambino, sentendosi rispondere di no. La dipendenza dagli antidolorifici le spinsero, così, a dividere le strade, definitivamente.