Intervista a Ken Loach, regista di Jimmy’s Hall
Arriverà nelle sale italiane il 18 dicembre, grazie a Bim Distribuzione, Jimmy’s Hall – Una Storia d’Amore e Liberta, il nuovo lavoro di Ken Loach in concorso per la Palma d’Oro all’ultima edizione del Festival di Cannes, dove lo stimatissimo cineasta ha ricevuto una standing ovation di 10 minuti.
La trama si concentra sulla storia della deportazione negli Stati Uniti nel 1933 di Jimmy Gralton, l’uomo alla guida di quello che fu il precursore del Partito Comunista Irlandese: il Gruppo dei Lavoratori Rivoluzionari. il titolo si riferisce ad una sala da ballo che Jimmy costruì nel periodo a ridosso dell’inizio della Guerra civile in Irlanda, allo scopo di esporre le sue visioni politiche e, contemporaneamente, intrattenere e divertire i tanti frequentatori, alienati dalla crisi economica. L’esistenza di tale “ritrovo”, tuttavia, giunse ben presto alle orecchie della Chiesa e dei politici che, temendo che da lì potesse nascere un pericoloso focolaio sovversivo, costrinsero Jimmy a chiudere la sala e a fuggire in America.
Questo non bastò a far arrendere l’uomo che dieci anni dopo, in piena Depressione, tornato a Leitrim per prendersi cura della madre, decise di riaprire la sala, noncurante delle conseguenze, incapace di restare indifferente alla povertà e all’ oppressione culturale che affliggevano la sua comunità.
Ken Loach, regista britannico di grande esperienza, ha spiegato in una breve intervista il perché della scelta di un tema così specifico:
Ci troviamo qualche anno dopo un crollo economico, in un momento di povertà dilagante e disoccupazione di massa. Un disastro causato dall’uomo che i leader fanno passare per qualcosa voluto da Dio.
Il parallelo tra i giorni d’oggi e l’epoca di Jimmy Gralton è molto evidente.
[…] Ciò che era speciale di questo personaggio, che ci ha attratto e convinti a raccontare la sua storia è, non solo, che combattè per il popolo dei lavoratori, ma che creò un luogo […] per celebrare la gioia della vita, del ballo e del divertimento.
Tutto questo non era solo parte di una difficile battaglia per la giustizia sociale, ma era anche volto a rendere più liberi gli animi delle persone e questo significa gioia, liberazione, soddisfazione e cercare di essere le migliori persone possibili.
Una sfida nobile per il grande regista che, reduce da una lunga e prolifica carriera, potrebbe aver deciso di chiudere la sua partecipazione nel mondo del cinema proprio con questo film:
Non so se avrò più l’energia per rifare un lungometraggio […] È un lavoro veramente difficile, quindi non so…quando ti avvicini all’ottantina forse dovresti occuparti di altro…vedremo.
In attesa di saperne di più, godiamoci intanto il trailer di Jimmy’s Hall che vede protagonisti Barry Ward, Simone Kirby e Jim Norton