Laggiù qualcuno mi ama: il trailer del film di Mario Martone su Massimo Troisi
Laggiù qualcuno mi ama verrà presentato al Festival del Cinema di Berlino.
È stato rilasciato il trailer ufficiale di Laggiù qualcuno mi ama, il film documentario di prossima uscita dedicato al celebre attore Massimo Troisi, diretto da Mario Martone (Nostalgia, Qui rido io, Il giovane favoloso, L’odore del sangue).
Il film verrà presentato al 73º Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Berlinale Special. Arriverà nelle sale italiane il 23 febbraio 2023.
Laggiù qualcuno mi ama è il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi. Montando le scene dei suoi film Martone vuole mettere in luce Troisi come grande regista del nostro cinema prima ancora che come grande attore comico, e per farlo delinea la sua parabola artistica dagli inizi alla fine, inquadrandolo nella temperie degli anni in cui si è formato e nella città comune ai due registi, Napoli.
Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni, non con persone che frequentavano Troisi, ma con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi e la rivista Sentieri selvaggi, e due tra gli artefici della sua opera postuma, Il postino, Michael Radford e Roberto Perpignani. Fa eccezione Anna Pavignano che con Troisi scriveva i suoi film e che Martone vuole incontrare per indagare i processi creativi da cui essi scaturivano, e che collabora al film mettendo a disposizione dei preziosi materiali inediti.
“Con Massimo era nata un’amicizia fondata su una grande stima reciproca, adoravo il suo cinema, vagheggiavamo di lavorare insieme”, ha dichiarato il regista Mario Martone. “La possibilità che mi viene offerta di fare un film documentario in cui il pubblico lo possa ritrovare oggi sul grande schermo è quindi qualcosa di speciale per me, posso tornare a dialogare con lui, ascoltarlo e portarlo agli spettatori di ieri e a quelli di oggi, che sono tantissimi. Massimo è sempre rimasto vivo nell’immaginario collettivo, perché era una grande anima e un grande artista. Facciamo questo film per riascoltarlo, rivederlo, stare con lui.”