L’infanzia di un capo: il trailer italiano del film con Liam Cunnnigham
Bérénice Bejo, Robert Pattinson, Stacy Martin, Liam Cunnnigham e Tom Sweet nel primo film diretto da Brady Corbet.
Svelato il trailer italiano del film L’infanzia di un capo, in uscita nelle sale italiane dal 29 giugno, distribuito da Fil Rouge Media.
L’opera prima di Brady Corbet vede nel cast Bérénice Bejo, Robert Pattinson, Stacy Martin, Liam Cunnnigham e Tom Sweet. Il film ha vinto il Premio Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis e il Premio Orizzonti per la Miglior Regia alla 72a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Liberamente ispirato ad un racconto di Jean-Paul Sartre e girato in 35mm, L’infanzia di un capo racconta in quattro atti la vita del piccolo Prescott (Tom Sweet) nella villa vicino a Parigi dove vive insieme ai genitori.
Il padre, interpretato da Liam Cunningham, è consigliere del presidente americano Wilson e lavora per stilare il famoso trattato di Versailles, appena dopo la fine della prima guerra mondiale.
L’infanzia e la formazione di Prescott sono segnate da una crescente tensione intellettuale, ipocrisie sociali, rapporti ambigui con chi frequenta la famiglia; le differente tra il mondo maschile e quello femminile.
Un film che parla di vita, potere, del fascismo che farà marcire l’Europa e, in breve, della nascita di un capo!
Di seguito la trama del film L’infanzia di un capo:
Il papà (Liam Cunningham), consigliere del presidente americano Wilson, lavora alle stressanti trattative di definizione diquello che diventerà il famigerato trattato di Versailles, appena dopo la fine della prima guerra mondiale.
La formazione del carattere di Prescott è segnata da una precoce tensione intellettuale e da frequenti scatti d’ira, che portano inevitabilmente alla continua ridefinizione degli equilibri di potere familiare.
Fra le storture e le ipocrisie sociali che avvelenano una coscienza al suo nascere e la preparano ad una sorte colpevole, si consuma lo scontro tra lo sterile e vigliacco mondo maschile dei diplomatici, e dell’ambiguo amico di famiglia Charles Marker (Robert Pattinson), e quello femminile, al contrario vitale e vibrante, che circonda il bambino con le tre profondamente diverse figure di donna che gestiscono la sua vita: l’austera e religiosa mamma (Bérénice Bejo), la dolce governante (Yolande Moreau) e la fragile insegnante di francese (Stacy Martin). In quella che è una lampante e allo stesso delicata simbologia del male del fascismo che di lì a poco infetterà l’Europa, la consapevolezza auto-affettiva di Prescott si addensa inesorabilmente nel nichilismo del primo dopoguerra, che alzerà appunto il sipario alle tirannie del Ventesimo Secolo.